Teaching Italian: A Symposium/Workshop for Instructional Materials (Meeting 12)
TIXII – Enriching Your Classroom with DigITAL Media
offering our participants “Italy on Stage” (in Italian)
Caratteri delle lingue e media digitali
Keynote: Dott.ssa Silvana Ferreri, Università di Viterbo
I media sono strumenti nei cui confronti la didattica delle lingue deve porsi in maniera attiva e al contempo critica, tenendo conto di ciò che è avvenuto nel tempo con tutte le suggestioni proposte dalle tecnologie, dal registratore audio e video ai laboratori linguistici fino alla Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) e agli smartphone individuali, e operando al meglio per sfruttare il loro potenziale senza diventarne succubi.
I media più tradizionali quali stampa, radio, televisione sono caratterizzati dalla unidirezionalità della comunicazione – dal produttore al ricevente – che in ambito didattico favorisce il loro utilizzo in contesti specifici per il potenziamento delle abilità connesse soprattutto alla scrittura. Di contro i media digitali, per la fusione di tecnologie legate a tre diversi dispositivi – telefono, televisione e computer – rispondono meglio alle esigenze dell’insegnamento e alle necessità dell’apprendimento sia per l’orale sia per lo scritto. Essi hanno un potenziale di applicazione e sviluppo non effimero solo se connessi ad una visione e interpretazione della lingua che privilegi le dimensioni semantica e pragmatica.
Legati alla rete e a Internet i media digitali sono contraddistinti da interattività e multimedialità e rispondono per queste caratteristiche alle proprietà intrinseche delle lingue, rendendo possibile quella tolerance on the field necessaria per l’adeguamento delle produzioni orali e/o scritte alle condizioni di utenza e alle esigenze di comprensione dei parlanti. Per queste ragioni i media digitali hanno un potenziale di utilizzo maggiore e una più alta probabilità di applicazione duratura in ambito didattico.
La relazione stabilirà connessioni tra caratteristiche delle lingue e potenzialità offerte dai media operando entro un modello di sviluppo complessivo delle competenze linguistiche per L1 e L2 che è noto come educazione linguistica democratica, in cui i media digitali servono a rafforzare gli strumenti linguistici e garantire una migliore e più sicura mobilità entro lo spazio linguistico e culturale dell’italiano e delle altre lingue.
Silvana Ferreri (http://www.unitus.it) dal 2001 al 2016 è stata professore ordinario di Didattica delle lingue moderne presso l’Università degli studi della Tuscia di Viterbo, dove tiene i corsi per la laurea magistrale. Dal 1974 al 1984 assistente e dal 1985 al 2000 è stata professore associato di Linguistica generale presso le Università degli studi di Palermo e, successivamente, di Viterbo. Svolge la sua attività di ricerca all’Università di Viterbo; è stato membro del Collegio dei docenti del Dottorato in «Filosofia del linguaggio. Teoria e storia» – sede amministrativa Palermo – fin dalla sua costituzione; componente del gruppo di ricerca dell’Osservatorio Linguistico Siciliano e membro del Dottorato di “Studi Filologici e Letterari” attivato presso l’Università degli Studi di Cagliari (anno di attivazione 2006).
È stata componente (con Aldo Visalberghi e Maria Corda Costa coordinatori) della parte italiana dell’indagine comparativa internazionale “Reading Literacy Studies” promossa nel 1989 e portata a termine nel 1992-93 dall’IEA – International Association for the Evaluation of Educational Achievement. E’ stata membro del Comitato scientifico della collana Didattica viva de La Nuova Italia di Firenze; è stata membro del Comitato Scientifico della rivista Vita scolastica e componente del Comitato scientifico di una collana edita da Franco Angeli di Milano.
Componente del Comitato scientifico della “Sezione Linguistica” della collana “Dopo Babele” della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo edita dalla casa editrice “Sette Città” di Viterbo.
Nei bienni 1992-94 e 1994-96 è stata Segretario nazionale del Giscel. Dal 1994 membro del Comitato paritetico Ministero della Pubblica Istruzione/Giscel-SLI. Nello stesso anno presso lo stesso ministero membro della Commissione per la valorizzazione della lingua italiana.
Membro della Società di Linguistica italiana; socio fondatore della Società di Filosofia del linguaggio; socio del Gruppo di Intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica, nel cui ambito ha attivato e dirige un gruppo di ricerca e studio italo-giapponese.
È autrice di numerosi lavori di linguistica educativa con particolare attenzione alle competenze sociolinguistiche dei parlanti, allo sviluppo della competenza lessicale, alla formazione linguistica degli insegnanti, all’alfabetizzazione, ai processi di lettura e comprensione dei testi con particolare riguardo ai percorsi linguistici e cognitivi nell’apprendimento. Fa ricerche nel campo della lessicologia, della linguistica educativa, della lettura e comprensione dei testi.
Workshops
This workshop will focus on how to integrate mixed reality technologies (augmented and virtual reality) in beginner to advanced Italian language courses to foster learning and engagement. First, second language acquisition principles will be discussed to lay the foundation for the use of mixed reality in language education. Next, the workshop will consist of the exploration of free-to-use augmented reality and virtual reality software and mobile applications. Participants will brainstorm uses of these technologies for the four language skills as well as culture. Following, participants will design and develop ready-to-use lesson plans integrating augmented and virtual reality activities for their own Italian courses. Participants are encouraged to bring their laptops and mobile devices to create mixed reality instructional materials.
Bio:
Margherita Berti is a Ph.D. student in the interdisciplinary program Second Language Acquisition and Teaching (SLAT) at the University of Arizona. She holds an MA in Linguistics/TESL from Indiana State University and a BA in Modern Foreign Languages and Literatures from the University of Bergamo. Her research interests reside at the intersection of intercultural competence, educational technology, and curriculum and L2 material development. In her dissertation she is investigating the use of authentic 360-degree virtual reality videos for critical cultural pedagogy in intermediate Italian courses. Margherita has been teaching language courses in Italian, Spanish, and ESL for four years at Indiana State University, the University of Arizona, and the University of Mobile.
The AP Italian curriculum is often considered something for the upper levels, when students have already acquired advanced skills and have been exposed to cultural contents. In reality those skills and contents need to reach each student much earlier, from level 1. It is by building each skill daily and exposing the students to Italian culture step by step that we can prepare them to be successful in the Advanced Placement context. Each of the different parts of the AP exam can be taught from the very beginnings of the Italian class. Using technology as a motivation tool, teachers will be encouraged to remove the obstacles that the complexity of the language represent for the Italian learners and to motivate them in a creative way to produce language in order to be able to appreciate its beauty.
Bio:
Maria Gloria Borsa teaches AP and IB Italian at Bellaire High School (TX). With a BA in Foreign Languages and Literatures from the University of Sassari, Italy, she holds an “MA in Bilingual Translation” from the University of Westminster, London, U.K, and a “Master di secondo livello in Teoria, metodologie e percorsi della lingua e della cultura italiana per gli studenti stranieri – LC2”, from the University of Tor Vergata, Rome, Italy.
A teaching practitioner, she is an AP Workshop Presenter for The College Board and she also works as a consultant for ETS.
Her teaching makes use of a variety of applications for cooperative learning, while at the same time trying to find a balance between the use of technology and of hands-on, “offline” techniques that help recreate an environment where real communication can occur.
È noto che lo sviluppo di una L2 passi dall’uso della lingua: più una lingua è usata, più la competenza aumenta anche in termini (pragmatici) di affinità e familiarità .
In questo ambito i social, Instagram e Twitter, sono gli strumenti più potenti per creare testi input anche collaborativi tra docente e studente.
Sono esplorate le potenzialità dei social e di Instagram che ha la particolarità di associare lo sviluppo di competenze scritte a competenze orali, attraverso l’uso di brevi commenti e la creazione di storie legate ad aspetti specifici della cultura italiana.
Ad esso si aggiunge poi l’uso di immagini che richiamano, con tutto il loro potenziale semiotico, sia forme culturali contemporanee, sia italianismi e parole dall’italian sounding che caratterizzano le realtà urbane entro cui lo studente abita e per questo motivo di particolare interesse.
Lo studente apprende elementi di cultura quotidiana, si sente libero di esprimersi anche con lievi errori perché utilizza un mezzo meno formale rispetto al foglio di carta, è più sicuro perché una comunicazione nota nella propria L1, ma allo stesso tempo producendo uso linguistico, mediato dal docente, sviluppa comunque competenza in L2.
In linea poi con una didattica divertente, sono proposte attività lessicali e grammaticali di verifica delle competenze attraverso giochi linguistici, tecnologie informatiche e ancora social.
Tuttavia il docente è il vero e unico regista delle attività in classe con o senza digital media: come sostengono De Mauro e Bancheri “Non guardiamo allo strumento ma all’uso che sappiamo farne”
Bio:
Simone Casini è Assistant Professor presso l’Università di Toronto Mississauga e nel 2019 è stato Visiting Professor presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Nel 2012 ha conseguito presso l’Università per Stranieri di Siena il dottorato di ricerca in Linguistica con una tesi sulla creatività semiotica i cui esiti sono stati approfonditi nei contesti di supercontatto. L’attività scientifica e gli interessi di ricerca riguardano l’area delle scienze del linguaggio, con particolare attenzione agli ambiti della linguistica educativa e della semiotica. Nel 2016 ha pubblicato con Massimo Vedovelli il volume “Che cosa è la linguistica educativa” per i tipi di Carocci e ha lavorato alla ricerca “Lo Spazio linguistico italiano globale: il caso dell’Ontario” (2018) che prende in esame la posizione dell’Italiano in Ontario. È in preparazione un volume con Salvatore Bancheri sulle forme di italiano di contatto presenti oggi a Toronto e sulle loro possibili implicazioni in ambito linguistico educativo.
Salvatore Bancheri is a full professor at the University of Toronto Mississauga. He was the Chair and Emilio Goggio Chair of the Department of Italian Studies, the University of Toronto (2011-2019); Director of the Frank Iacobucci Centre for Italian Canadian Studies (2005-2029); editor of Italian Canadiana (2004-2019). He was the President of the American Association of Teachers of Italian (AATI, 2014-2017). His research interests and publications are primarily in the area of textual criticism, religious theatre, Eighteenth-Century literature, Sicilian literature, second-language teaching and learning, theatre: theory and performance, Italian-Canadian studies, second-language acquisition and media technology dedicated to the teaching of Italian.
La vera ricchezza linguistica e culturale di un parlante si manifesta nella capacità di muoversi nello spazio linguistico e culturale selezionando tra le diverse possibilità espressive quelle che risultano più funzionali alle condizioni comunicative. Lo spazio offerto dalla rete amplifica le necessità di mobilità e di controllo dei mezzi espressivi.
L’attenzione del workshop incentrata sul lessico è volta a far cogliere il rapporto tra uso delle parole e condizioni di contesto. L’uso di media diversi serve a orientare l’attenzione dei discenti sulle scelte linguistiche che meglio si adattano ai diversi mezzi espressivi e a favorire lo scambio sociale tra pari e non.
Nel workshop i docenti faranno esperienza diretta di un micro percorso di apprendimento e rifletteranno sulle scelte compiute per costruire l’itinerario. Essi verranno indotti a catalizzare l’attenzione sulla funzione delle variabili contestuali che entrano in gioco nella scelta delle parole, a porre attenzione ai fattori culturali connessi al loro uso in lingue diverse e a considerare gli effetti del reticolo spazio/temporale in rete.
Bio:
Silvana Ferreri dal 2001 è professore ordinario di Didattica delle lingue moderne presso l’Università degli studi della Tuscia di Viterbo. È autrice di numerosi lavori di linguistica educativa con particolare attenzione alle competenze sociolinguistiche dei parlanti, allo sviluppo della competenza lessicale long life learning, alla formazione linguistica degli insegnanti, all’alfabetizzazione, ai processi di lettura e comprensione dei testi con particolare riguardo ai percorsi linguistici e cognitivi nell’apprendimento. Fa ricerche nel campo della lessicologia, della linguistica educativa, della lettura e comprensione dei testi. (http://olddafne.unitus.it/web/interna.asp?idCat=673)